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E nuova avventura fu!

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Oggi apro un nuovo capitolo di questa mia avventura! Oggi do inizio al mio mese più difficile, ma come si dice quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare ed ora è la mia volta! Sarà dura prendere nuove abitudini, conoscere nuovi luoghi, perdersi in corridoi che ancora non conosco, correre nei sotterranei perchè è l'unico modo più veloce che hai per raggiungere il blocco, abituarsi a nuovi colleghi, nuovi orari, nuovi protocolli. Non sarò più in grado di capire che tempo ci sarà la fuori. Forse pioverà o forse ci sarà il sole, solo il fine turno saprà svelarmelo. Sempre se fine turno ci sarà! Non avrò più la scusa di una sigaretta (anche se ormai non fumo più dai tempi delle pere) per scappare in terrazza e gustarmi il panorama; oppure la cistite cronica per raggiungere il cesso e sbavare quando in piazzola c'è l'elisoccorso che atterra. Non è stata una scelta facile quella di abbandonare la corsia. Una decisione un po voluta e un po purtroppo obbligata per...

Analizzando la paura

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"Ogni volta che ci leghiamo ad una corda per arrampicare qualsiasi cosa che superi l’altezza da cui possiamo saltare giù o tornare indietro in tutta sicurezza; dobbiamo prestare la massima attenzione a quello che stiamo facendo. Un piccolo errore, la superficialità di una manovra potrebbe avere conseguenze anche gravi. Sia che tu arrampichi da primo o da secondo bisogna sempre avere la mente libera, concentrata ed essere consapevole di quello che stai facendo. Si sempre cons apevole che stai legando la tua vita ad una corda e affidandola al tuo primo!" A chi mi chiede: "ma non hai paura di cadere? Di farti male?" Rispondo si. Certo che ho paura! E non solo di cadere! Ma come il mio Guru insegna "Senza paura si è dei pazzi senza cervello! La paura in parete è indispensabile!" Ma per poterla gestire devi prima accettare di avere paura e poi identificare che cosa spaventa così tanto. Analizzando le mie paure ho cercato di scomporle in ostacoli sempre ...

La montagna è sofferenza

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Dicono che la montagna è sofferenza e fino ad oggi non sapevo cosa volesse dire veramente questa cosa. Arrivare a metà parete e dire mollo, scendo, io non posso farcela; è una delle più grandi sconfitte che paghi una volta a casa quando ripensi alla tua giornata. Quella sensazione l'avevo già provata. So cosa si prova a lasciare una salita a metà solo perché lasci che a vincere sia la paura... Avevo le mani congelate. I piedi in quelle minuscole scarpette ormai non li sentivo più ed erano arrivati anche i crampi. Mi ero bloccata lì in parete, ferma sulle punte dei piedi, e non riuscivo più a salire. Volevo solo tornare indietro. Ma quando ho provato a indietreggiare chi mi faceva sicura, mi ha teso la corda e di scendere non se ne parlava proprio. "Devi proseguire. Devi portarla a casa!" Così ho preso tempo, ho scaricato le gambe, ho riposato, preso fiato, guardato dove mettere i piedi e via sono ripartita. Mani e piedi freddi forse erano solo scuse, stava per...

Prima volta in falesia

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Come farò con quelle scarpette piccole piccole a salire fin lassù? Come farò ad afferrare una "manetta" in cui ci sta solo una falange della mia mano? Come farò a metterci la sola punta di un piede, spingere sulla stessa e arrivare fino in cima? Di certo non sarei mai potuta salire da primo. Ma guardavo il primo salire, agganciare i rinvii e io avevo solo paura! "E' troppo verticale per me! Dove metto mani e piedi?" Ho imparato a fare il nodo sulla corda, legarlo all'imbrag o e realizzare che a quei 60 metri ci stavo attaccando la vita. Prima di partire un tocco alla parete come chiedergli di essere comprensiva. Ho puntato il primo piede, poi il secondo, il terzo e così via fino alla cima. Fatico a fidarmi di me stessa, e lo capisco quando certi passi mi diventano difficili farli. So dove mettere i piedi, so come muovermi ma resto li immobile perché ho paura che le gambe non tengano, perché ho paura di non farcela. Perché ho paura di cadere. Perché h...

Compleanno ad alta quota

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"Il bello deve ancora venire" ormai gli attacchi cominciano tutti così. Imbragatura e via si comincia la salita. I primi metri sono stati impegnativi, molto in verticale. Se guardavo giù, il vuoto. Poi subito via lontano lo sguardo verso l'orizzonte, bhè il panorama una cosa meravigliosa. E le vertigini si controllano. La prima cosa che ho cercato è stato il suono dei moschettoni che scivolano sulla catena. Oh non so che dirvi ma quel suono è una cosa che ancora non so spiegare. E via, spinta dopo spinta fino alla cima. Nei tratti più difficili, Roby dall'alto mi dava indicazioni. Io cercavo la calma e tentavo di seguire i suoi passi; i suoi "balconi". Insomma segui il maestro e impara l'arte! Claudio da sotto mi correggeva su alcune aderenze, ma io spesso di testa mia! Non è semplice coordinare i movimenti in modo corretto. Io uso ancora molto le braccia, mi fido ancora poco delle mie gambe ma sono riuscita a controllare la paura. Sganciavo e riattacca...

Chiudo la giacca ed è emozione

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Apro il mio box.. e lei eccola li.. La tolgo dal cavalletto e l'accompagno fuori. Le prime volte lo facevo saltando in sella perchè avevo molta più certezza di non farla cadere ora la tengo appoggiata su un fianco e a mano la spingo fino a fuori. E' un po come volerle spiegare chi comanda tra le due. Inserisco e ruoto la chiave, il quadro fa quel giro da farti perdere la testa. Prima sale, poi scende. Ora è tutto fermo. La calma piatta. La calma prima di ogni emozione. Spingo il bottone e il motore si sveglia, sento l'odore della benzina, l'odore dello scarico, sento i giri che si assestano e intanto finisco di vestirmi. Chiudo la giacca, controllo di aver coperto bene il collo e che tutte le protezioni siano in ordine. Metto il casco e lo chiudo con precisione. Sento il batticuore arrivare. Sento quella sensazione di eccitazione folle percorrermi la pelle. Sento una stretta allo stomaco. Metto i guanti e tiro le cerniere dei polsini della giacca. Ok, sono pr...

L'amore.. non muore mai di morte naturale

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L'amore non muore mai di morte naturale. Muore perché noi non sappiamo rifornire la sua sorgente. Perché i rapporti non durano? Perché quella passione che sentiamo all'inizio ad un certo punto della nostra relazione inizia ad affievolirsi fino a sparire? Perché le persone si sposano? Fanno figli e poi si lasciano dopo uno o due anni, eppure erano partiti con le migliori intenzioni. Molte persone iniziano una relazione perché credono sia la soluzione alla propria infelicità. In questo modo stanno delegando la propria felicità ad un'altra persona infatti nel corso del rapporto si sentiranno costantemente minacciate. Ricordati che prima di iniziare una relazione con qualcuno che ti renda felice devi essere tu la prima persona a renderti felice. Il problema è che aspettiamo che qualcuno ci porti la felicità infatti è proprio questo il motivo per il quale molte persone là fuori sono infelici. Se in un rapporto manca l'empatia ad esempio non c'è rapporto. Le...