Una notte.. Come molte in servizio

Il Pronto Soccorso non conosce orari.. Le 3 del mattino possono tranquillamente sembrare le 3 del pomeriggio con una sola differenza.. Il buio della notte.
Se pensi di poterti permettere un minuto per prendere fiato oppure berti quel caffè che ti terrá sveglia fino all'alba, quando pensi che la città stia dormendo ecco che.. devi modificare i tuoi piani..
Fattene una ragione perché è impossibile pensare sia vero! Il telefono suona, l'ennesima ambulanza che arriva, l'utente che non dorme e realizzi che quel caffè te lo puoi scrordare!
Sono le 3.35 e si sente nell'aria l'odore di vacanze, di gente che lascia la città e la propria routine per un po' di meritata villeggiatura... Eh beati loro..
Si perché noi se le abbiamo fatte c'è le siamo già scordate e se devono ancora arrivare, bhè il traguardo è troppo lontano.
Il Pronto Soccorso non è per niente un reparto facile, anzi.. Ti può dare tanto e in pochissimo toglierti tutto. Questo è l'orario più difficile da affrontare perché il sonno si fa sentire ma questa notte tutto sembra tranquillo, talmente tanto tranquillo che realizzo stiamo riuscendo a fare anche conversazione... È solo noi sappiamo a volte quanto è difficile raccontarci le cose piacevoli; un viaggio appena fatto, le foto del collega che si è sposato oppure un programma futuro che si è messo in cantiere con la famiglia.
Se scegli di fare questo per tutta la vita, realizzi che la passerai attorno a persone che nemmeno conosci, persone che soffrono, malate e che ti richiedono continua assistenza. Tutte queste persone sono il motivo per cui i sanitari esistono a questo mondo e sono la ragione per la quale gironzoliamo come delle trottole per 7/12 ore, a volte in reperibilità e spesso senza sosta.
Siamo in possesso di grande capacità di adattamento. Bisogna saper essere distaccati, imperturbati, a volte far credere di essere impassibili davanti ad ogni cosa.. Ma noi sappiamo bene che non é così.
Questo mestiere mi ha insegnato a non dare mai nulla per scontato; soprattutto quando si parla di vita appesa ad un filo, che il tempo è veramente l'unica cosa che hai. Ho imparato a dare risposte esaurienti che non lasciano dubbi e punti di domanda. Questo mestiere mi dà sempre la grande possibilità di scegliere e capire che la scelta a volte può cambiare le carte in tavola, mi ha insegnato ad usare un nanosecondo per decidere e queste scelte sono contornate dalla fottutissima paura di sbagliare!
Sì perché di paura di sbagliare ne abbiamo veramente tanta!
Mi ha insegnato a conoscere le priorità, l'importanza ma soprattutto a riconoscere quanto è importante dire a "domani".
Essere un Sanitario aiuta a trovare i propri pezzi mancanti e ci modella in persone migliori.. Si ve lo posso garantire.. Toccare con le proprie mani dolore e sofferenza altrui, sentirsi impotenti di fronte a tutto questo porta a modellare in qualcosa che può essere migliore! Obbliga a credere.. Dentro.

Il cuore é un appartamento a basso costo di affitto, 4 stanze, un riscaldamento parzialmente autonomo, un impianto idraulico eccellente e un collegamento Wi-Fi con il cervello in grado di ricevere ed inviare immagini e tutti i buoni e cattivi pensieri. Il cuore é uno degli organi d'eccellenza e non guarda in faccia nessuno, accelera sempre su strade pericolose e rallenta in curva con una probabilità altissima di farsi male. Non mantiene quasi mai distanze di sicurezza e a volte viaggia per il solo istinto.
E quando dividi la notte con delle persone che conosci poco, perché questo mestiere non ti permette sempre di entrare nella vita di chi porta la tua stessa divisa, riesco a comprendere sfumature, le parole
non sono fatte di banali strutture e tu sei libera perché non puoi portare nessuna maschera. Quando hai
tra le mani la vita delle persone non esistono più diatribe, rancori e antipatie.. Anzi tutto sembra quasi trasformarsi in una potenza che non si può descrivere; i colleghi diventano il prolungamento delle tue braccia, della tua forza, dei tuoi gesti, dei tuoi pensieri, del tuo saper fare e del tuo saper essere.
Noi non scegliamo questo mestiere per la retribuzione, non siamo stra-pagati anzi..
Siamo gente che si sacrifica perché ciò che conta è quello che si riceve nel DARE ad ogni paziente, poi ad un altro e a un altro ancora.
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Solo le 4.03 di una notte passata tra giro di ronda, terapia, pappagallo e padelle, diagnostica radiologica, ambulanze che vanno e vengono, telefoni che suonano e poi ci sono momenti che ti incanti davanti a quei monitor che ti raccontano se il cuore sta facendo il suo sporco lavoro..
Io sono consapevole che il mio CUorE lo sta facendo!
Una vita sacrificata, dura, con pasti saltati e ore da recuperare ma tutto questo fa della mia professione la più bella del mondo! 

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